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LA FRENCH, LA RICERCA DEL BENESSERE A TRECENTOSESSANTA GRADI.

LA FRENCH, LA RICERCA DEL BENESSERE A TRECENTOSESSANTA GRADI Basta varcare la porta d’ingresso per capire che il nome La French non rimanda solo alla famosissima manicure “alla francese”: qui si respira davvero quell’aria parigina, raffinata e alla moda.
Sì, perché questo centro estetico si ispira proprio a un’idea di benessere che ormai spopola negli USA e nelle grandi metropoli europee: il nail bar.
Parliamo di un salone di bellezza che vuole lasciare qualcosa in più di un massaggio o di uno smalto sulle unghie. Come sostiene Alessandro Sorgente, giovane titolare dell’attività, l’obiettivo è regalare ai clienti un’esperienza di benessere a 360 gradi. E così abbiamo deciso di intervistarlo per saperne di più.
 
Per soddisfare a tuttotondo la clientela è necessario curare ogni dettaglio…
La mia idea di centro estetico non è quella di una struttura con cabine e rigidi calendari per gli appuntamenti. Lo vedo più che altro come un luogo di passaggio, in cui scambiare qualche chiacchiera con una amica, godersi un buon caffè e assaporare in toto l’esperienza “beauty”. Tutto deve essere bello e curato, l’ambiente, l’aspetto del nostro staff, l’arredamento, ma ovviamente non deve mancare l’elemento fondamentale: un servizio di prima qualità, offerto dal nostro staff preparatissimo e competente.

Il cliente quindi si deve sentire accolto…
Esattamente. E per far ciò non solo il personale si deve mostrare sempre gentile, ma dobbiamo mantenere alto lo standard di pulizia, la qualità dei prodotti e delle attrezzature. È su questo che si basa il nostro servizio, ecco perché non ritengo sia opportuno correre freneticamente dietro l’ultima moda. Mi spiego meglio, aggiornarsi è fondamentale, ma se offri al cliente un trattamento esclusivo non occorre cambiare un macchinario ogni mese. Cerchiamo così di fare la differenza.

In effetti il vostro è un mondo pieno di “competitor”. Quindi il segreto del successo è la qualità?
Sì, ma non solo. Sono entrato in questo ambito cinque anni fa, pur venendo da attività lavorative molto diverse. Ormai il settore del beauty spopola, ma questo è un’arma a doppio taglio: se è più facile attirare clienti, è anche vero che ci sono molti concorrenti. Allora noi cerchiamo di “batterli” offrendo un servizio di alta qualità a un prezzo competitivo. Un altro punto essenziale è circondarmi sempre di uno staff molto preparato: sono molto esigente sul lavoro, innanzitutto con me stesso. Inoltre, puntiamo a crearci una nicchia di “aficionados”, potendo contare su una clientela fidelizzata. E i risultati si vedono, infatti abbiamo aperto tre diverse sedi nel corso di questi anni.

Ma per attrarre clienti e fidelizzarli quanto conta la pubblicità?
Senz’altro il negozio deve avere un buon biglietto da visita. Sebbene puntiamo su clienti fidati, nel mondo di oggi non è possibile basarsi solo sul passaparola. Ecco che ci viene in aiuto il web: è da qui che parte l’esperienza del fruitore e soprattutto per coloro che sono compresi nella fascia d’età tra i 16 e i 50 anni i social sono fondamentali.

Ovviamente più il sito è attraente più invoglia la clientela a scegliervi…
Sì. Immaginate un sito web fatto male, anche poco bello dal punto di vista estetico…che vetrina sarebbe? Se dobbiamo curare ogni dettaglio dobbiamo partire anche dall’aspetto che abbiamo sul web. Il sito deve avere un bel design, essere chiaro, spiegare cosa abbiamo da offrire e a quale prezzo. Anche se poi per informazioni più dettagliate penso sempre che sia meglio confrontarsi di persona con l’esperto. Il web, quindi, è essenziale per accompagnare il servizio “in presenza”.

E quanto conta la campagna sui social?
In realtà preferisco puntare più su un sito web ben fatto e aggiornato, più che curare i social. Il mio obiettivo è quello di rivolgermi a un certo target di pubblico, cosa che invece non è possibile monitorare su Facebook per esempio. Arriverebbero sicuramente più telefonate, ma poi quanti appuntamenti andrebbero realmente “in porto”?

E per quanto riguarda il sito web come influisce il supporto di una web agency?
Ho cominciato con un sito probabilmente realizzato con WordPress da un mio collaboratore. Ma non mi piaceva, così ho deciso di affidarmi a una web agency. Anche qui il percorso è stato tortuoso prima che approdassi alla Netboom, perché con l’agenzia web precedente c’era poca collaborazione, poca fiducia reciproca e soprattutto non ricevevo le spiegazioni tecniche che desideravo. Con la Netboom invece ho trovato uno staff professionale e sempre disponibile, che mi sa dare i giusti consigli e i chiarimenti necessari. Conto sempre sul loro supporto quando intraprendo nuovi progetti.

A tal proposito, cosa riserva il futuro?
Di sicuro ci sono tante idee, anche se all’euforia spesso segue una più razionale cautela. Mi capita di chiedermi “meglio correre o fermarmi”? Forse opterò per la prima alternativa…

Autore / Fonte:
Pubblicato il: giovedě 14 luglio 2022

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