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NELL’E-COMMERCE LA DIFFERENZA LA FA UNA “C”.

NELL’E-COMMERCE LA DIFFERENZA LA FA UNA “C”

Stai muovendo i primi passi nel mondo dell’e-commerce e ti stai imbattendo in sigle e codici quasi indecifrabili?
Se ti senti come l’archeologo Indiana Jones davanti a un antico testo da decriptare noi siamo qui per aiutarti!

Probabilmente avrai trovato due abbreviazioni apparentemente simili ma con una “C” che fa la differenza. Stiamo parlando di B2B e B2C, sigle che alludono a due concetti agli antipodi, il business-to-business (B2B) e il business-to-consumer (B2C). Entrambi si riferiscono alla vendita di un prodotto o un servizio, ma se il primo si indirizza a una attività, il secondo si rivolge al consumatore.

In sostanza, gli e-commerce B2B vendono i loro prodotti ad altre aziende mentre quelli B2C al cliente, ovvero al singolo consumatore.  Concretamente possiamo interfacciarci ogni giorno con queste due strategie di marketing: tra i B2C più famosi pensiamo a piattaforme come Amazon o Zalando dove tutti noi possiamo fare acquisti, se invece parliamo di B2B, c’è Amazon Business, riservato solo alle imprese.

Per comprendere allora concretamente in cosa consistano le differenze tra il B2B e il B2C, analizziamo insieme alcuni punti. Prima di tutto cambia la modalità di accesso: negli e-commerce tradizionali, rivolti al privato acquirente, non è richiesta una autorizzazione e a volte nemmeno una registrazione per poter fare shopping online: tutti possono accedervi.
Nel B2B invece l’azienda che svolge il ruolo del consumatore deve iscriversi al portale per poter fare acquisti, creando così una cerchia più definita.

Questa differenza nasce anche dalla consapevolezza che si tratta di due target di pubblico diversissimi: se hai un e-commerce e devi capire quale destinazione dargli, devi sapere che da una parte (B2C) ti rivolgi al comune acquirente, quello che naviga sul web per fare compere a scopo personale, dall’altra (B2B) ti trovi difronte ad aziende che vogliono ottenere profitti e che quindi valuteranno con molta cautela la tua proposta, prima di “cedere”. Se l’acquisto nel B2C è più “di pancia”, nel B2B è più meditato.

Da qui viene anche l’esigenza di comunicare due modi diversi. Quando ti indirizzi al “consumer” devi puntare molto sulla pubblicità e sul costante contatto attraverso news, promozioni o newsletter. Mentre se ti rivolgi al “business” devi focalizzarti sul processo di acquisto in sé, cercando di velocizzarlo e fornire subito tutte le informazioni che occorrono. Ovviamente entrambe le tipologie di e-commerce necessitano di un listino e di dettagli sui prodotti in vendita, ma con il singolo consumatore devi anche puntare sull’elemento più “emotivo” per accattivarlo.

Nel B2B invece tutto ruota essenzialmente attorno al business, per l’appunto, e quindi devi curare questo aspetto del tuo sito web. A differenza dei cataloghi destinati a un pubblico ampio, che sono uguali per tutti, quelli rivolti alle aziende sono personalizzati, ognuno avrà i propri sconti e promozioni una volta che accederà al portale.

Ovviamente cambia anche la tipologia di ordine. Quella del cliente singolo generalmente è “al pezzo” e non ha una scadenza fissa, mentre le aziende fanno ordini più “importanti” e soprattutto pianificati e periodici.

Insomma, le differenze sono tante e se entrassimo nello specifico emergerebbero ancora tanti punti su cui riflettere. Ecco perché prima di aprire il tuo sito e-commerce è bene che tu sappia già quale indirizzo vuoi dargli… E se dovessi avere difficoltà a gestire tutto da solo, niente paura! Basta rivolgerti a una web agency, un team di esperti come noi della Netboom che saremo pronti ad assisterti e seguire le tue esigenze.

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Pubblicato il: luned́ 28 febbraio 2022

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