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C’E’ POSTA PER TE: ECCO A COSA SERVE IL CONVERSATIONAL MARKETING.

C’E’ POSTA PER TE: ECCO A COSA SERVE IL CONVERSATIONAL MARKETING È tutto a portata di clic: se vogliamo una pizza, se ci serve del pane, se abbiamo bisogno di un farmaco, se abbiamo un dubbio, se vogliamo vedere un film o ascoltare una canzone basta prendere il nostro smartphone per avere in poco tempo quello che stavamo cercando.
Questo punto è fondamentale e dobbiamo ricordarlo se noi ci troviamo dall’altra parte “della barricata”, se noi non siamo gli utenti ma coloro che gestiscono il sito web. Per offrire al cliente un’esperienza online soddisfacente dobbiamo puntare innanzitutto sulla rapidità.
Tuttavia, questo non basta. Può sembrare un paradosso, ma nell’era digitale in cui ognuno sembra isolato davanti a un monitor, si continua a cercare il contatto umano, qualcuno con cui conversare, una presenza dall’altra parte dello schermo che possa rispondere a dubbi e dare i consigli giusti.
Ecco perché noi della Netboom vorremmo spiegarvi cos’è il conversational marketing e perché adesso sembra imprescindibile per avere successo online. Parlavamo del paradosso del nostro secolo: pur isolandoci dal mondo che ci circonda cerchiamo sempre interazioni virtuali e vogliamo essere connessi per sentirci parte di una comunità.
Social media, servizi di messaggistica istantanea, posta elettronica non hanno fatto altro che incentivare la continua ricerca di interazione e così anche quando navighiamo su un sito web ci aspettiamo di avere un contatto con chi è dall’altro lato dello schermo, per ricevere ulteriori informazioni e subito.
Dunque, il conversational marketing non è altro che l’opportunità per il potenziale cliente di entrare in contatto direttamente con l’azienda. E per far ciò noi che abbiamo il sito web dobbiamo far sentire la nostra presenza, essendo sempre disponibili e tenendo in considerazione la variabilità del customer time (il momento in cui l’utente decide di interagire con il brand). In secondo luogo, dobbiamo considerare che, per quanto ogni conversazione sia unica, ci sono degli argomenti ricorrenti su cui è bene essere preparati.
E poi dobbiamo diversificare i canali su cui possiamo essere contattati: chat, mail, social media. Un’altra alternativa per risultare sempre disponibili è la chatbot, un software che elabora conversazioni a partire dall’input dell’utente. Anche mettere a disposizione una sezione “FAQ” (le domande più frequentemente poste dagli utenti) potrebbe aiutare a “snellire” il tuo sito web ed essere più veloce e “a portata di clic”.
Tuttavia, sebbene questi due accorgimenti possano ottimizzare il contatto con il pubblico, nulla può sostituire il rapporto umano. Quello che conta più di tutto è il coinvolgimento: il cliente preferisce interagire con qualcuno di concreto più che compilare lunghi moduli o perdersi nei meandri del sito web.
E quindi, oltre a offrire un tipo di comunicazione interattivo, bisogna trovare diversi modi per coinvolgere l’utente. A svolgere questo compito potrebbe essere l’invio di mail promozionali, l’attività sui social ma anche la creazione di contenuti sempre nuovi e interessanti in una sezione blog del tuo sito.
In ogni caso, ciò che bisogna tener presente è il soggetto a cui ci rivolgiamo: conversare con gli utenti, creare un rapporto diretto, oltre ad attrarre più pubblico, può aiutare noi a capire meglio come personalizzare il nostro sito in base al target di riferimento.
A proposito di conversational marketing… se avete qualche dubbio mettetevi in contatto con noi!

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Pubblicato il: lunedì 1 agosto 2022

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