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ATTENZIONE, IL MARKETING PUO’ ESSERE MOLTO CONTAGIOSO.

ATTENZIONE, IL MARKETING PUO’ ESSERE MOLTO CONTAGIOSO “Relativo a virus o da essi determinato”: sfogliando le pagine del vocabolario è questa la prima definizione che troviamo del termine virale. In effetti è una parola nata proprio in ambito medico e, per essere precisi, è comparsa per la prima volta nella lingua italiana nel lontano 1961.
 
È un concetto relativo al contagio, all’infezione, qualcosa che ha una accezione negativa, addirittura indesiderata. Eppure, nel corso degli anni l’aggettivo ha subito uno slittamento di significato, prima di tutto nel lessico anglosassone.
 
Virality è diventata una abilità, oggi imprescindibile: quella di essere condiviso e diffuso in poco tempo, capace di raggiungere davvero ogni angolo del globo.
 
E così nei più importanti vocabolari di lingua italiana, a partire dal 2014, il termine è ormai associato al web, al mondo digitale, ai social network. Nemmeno la “medicalizzazione” della lingua, a seguito della pandemia, ha potuto scalfire la nuova accezione dell’aggettivo.
 
Oggi anche il marketing è stato “contagiato”: è diventato virale e punta alla diffusione di un messaggio, veicolato al maggior numero di persone nel minor tempo possibile. In poche parole, questo è il viral marketing.
 
Sicuramente ne avrete già sentito parlare, ma cerchiamo di approfondire la questione. Il viral marketing è la strategia che una azienda decide di adottare per diffondere un contenuto nella sua rete sociale, cercando di interessare sempre più gente.
 
Ma come propagare il messaggio? Con il più antico dei metodi, ma nel più tecnologico dei modi: il passaparola… quello virtuale. Dunque, nel viral marketing i protagonisti non siete solo voi con il vostro sito web e la vostra azienda, ma assumono un ruolo fondamentale anche gli utenti, coloro che devono ricondividere il contenuto fino a farlo diventare virale.
 
Potremmo dire che il viral marketing è una sorta di campagna pubblicitaria a costo zero. Ma non è possibile che sia tutto “rose e fiori”, bisogna anche capire in che modo conquistare il pubblico e far sì che diventi vettore del vostro messaggio.
 
Il primo passo è proprio l’azienda che deve farlo: la sua abilità deve essere quella di costruire un contenuto accattivante, che possa piacere esattamente al target di riferimento. Bisogna quindi conoscere nei dettagli il tipo di cliente a cui rivolgervi, quali possono essere i suoi desideri, le sue richieste, cosa riesce a toccarlo nel profondo.
 
Ma ovviamente fare l’identikit dell’utente ideale non basta per avere successo. Bisogna scegliere anche il giusto canale di diffusione, così come la forma corretta per diffondere il messaggio. Potrebbe essere un semplice post, ma anche una immagine, un video, un quiz, una news o un sondaggio, per dirne alcuni.
 
Per quanto riguarda il canale, tutto parte dal vostro sito web ma può prendere poi altre vie per favorire la diffusione. Parliamo delle mail o dei famosi social network che ultimamente spopolano tra grandi e piccini. Sono proprio queste piattaforme social il terreno privilegiato per la diffusione virale di un contenuto: utilizzando il giusto hashtag o venendo ricondivisi da un profilo con numerosi follower il gioco è fatto… o quasi.

Sì, perché se tutto questo è vero e contribuisce notevolmente ad alimentare la contagiosa “social catena” del web, è anche vero che su internet nulla deve essere lasciato al caso e le improvvisazioni non portano mai all’obiettivo desiderato.
 
Svegliarvi una mattina con l’idea di creare una notizia virale è un’utopia, potrebbe succedere ma anche no. Quello che bisogna fare prima di iniziare questo processo è studiare il campo di interesse, monitorare e analizzare i dati e magari farvi aiutare da un personale qualificato in grado di darvi il giusto suggerimento. Non avete idea di chi contattare? Noi della Netboom siamo a vostra disposizione.

 
 

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Pubblicato il: mercoledì 14 settembre 2022

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